Quella strada
Quella strada. Che percorrevi di sera, liberandoti per qualche ora di un’aria diventata chiusa, insopportabile. Correndo verso qualcosa, qualcuno, con il cuore acceso. Per bisogno, certo. Che tutti i tuoi passi, tutte le azioni, sono sempre state guidate dal bisogno. Prendersi quello che serve, usare gli altri per sopravvivere al tempo. Quella strada. Ora la percorri velocemente, in macchina. Non c’è più rumore di passi, vento sul viso, silenzio della sera. Nessuno da raggiungere. Gli angoli non ti dicono più niente. Cancellare è meglio di ricordare. E incrociarti è diventato un disagio, un malessere. Un vecchio ammasso di ferro e gas di scarico, occhi che non rivelano più un’anima. Perché non c’è mai stata, un’anima.