Sottili come carta
Tutte quelle
persone. Cosa fanno? Cosa pensano?
Tutti dobbiamo morire, tutti quanti, che circo! Non fosse altro che per questo,
dovremmo amarci tutti quanti, e invece no. Siamo terrorizzati e schiacciati
dalle banalità, siamo divorati dal nulla.
Per imparare non c’è niente di meglio, dopo uno sbaglio, che raccogliere le
idee e andare avanti. E invece quasi tutti si fanno prendere dalla paura. Hanno
così paura di sbagliare che sbagliano. Sono troppo condizionati, troppo
abituati a sentirsi dire quello che devono fare. Prima in famiglia, poi a
scuola e per finire nel mondo del lavoro.
A volte non hai il tempo di accorgertene. Le cose capitano in pochi secondi.
Tutto cambia. Sei vivo. Sei morto. E il mondo va avanti.
Siamo sottili come carta. Viviamo sul filo delle percentuali, temporaneamente.
E questo è il bello e il brutto, il fattore tempo. E non ci si può fare niente.
Puoi startene in cima a una montagna a meditare per decenni e non cambierà una
virgola. Puoi cambiare te stesso e fartene una ragione, ma forse anche questo è
sbagliato. Magari pensiamo troppo. Sentire di più, pensare di meno.
Charles
Bukowski
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