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Visualizzazione dei post da giugno, 2018

Definitivo

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"Tu sei un uomo profondissimo. Che si lascia scavare da tutto , con delle domande pesanti come macigni, con un bisogno di pace talmente grande che la cerchi anche sotto i sassi. E non la trovi. O quando pensi di trovarla non ti basta mai, non ti basta più perché tutto ti porta più in là. La tua storia ti porta a metterti sempre in discussione e a sentirti in colpa quando fai qualcosa che riguarda te Hai bisogno di essere tenuto. Gestito. Davvero educato. Ma lasciato libero allo stesso tempo E hai bisogno di qualcuno che parli come te. Perché solo così forse rallenti questa incessante ricerca di tutto".

Il paese dentro la città

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Cirenaica, ancora. Qualcosa di diverso. Un villaggio piantato lì, in mezzo alla città. Con i suoi confini, che per me restano indelebili. Da una parte e dall’altra di via Libia. Il passaggio a livello della Veneta da una parte, il ponte sulla ferrovia grande dall’altra, che di là sfiora il vecchio campo Savena e ti butta dritto in piazza Mickiewicz, spalancandoti davanti la zona della Fiera. Poi, certo, ci sono le vie di fuga. Bentivogli, per saltare il passaggio a livello col cavalcavia; Paolo Fabbri come un’uscita secondaria; Barontini, con le sue storie di solitudine e sonni provvisori. Cirenaica, ogni volta. Un mondo altro, con i suoi ritmi lenti, la sua gente invecchiata, quella venuta da fuori a creare un melting pot di razze, umori, espressioni della parola e del viso. Uomini e donne che non si conoscono e neppure si sfiorano, altrove. Che qui fanno comunità, che lo vogliano o no. Perché ogni volta che valicano quei confini, perdono identità e si smarriscono nel mon

La canzone dei vecchi amanti

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Certo ci fu qualche tempesta, Vent'anni è amare alla follia; Mille volte dicesti basta, Mille volte me ne andai via. Ma ogni cosa si ricorda In questa stanza senza culla: I lampi dei vecchi contrasti… Non c'era più una cosa giusta, Avevi perso il tuo calore, E io la febbre di conquista. Oh, mio amore, Mio dolce, mio meraviglioso amore, Dall'alba chiara finché il giorno muore, Io t'amo ancora sai, ti amo. So tutto delle tue magie E tu della mia intimità. Sapevo delle tue bugie E tu delle mie tristi viltà. So che hai avuto degli amanti, Bisogna pur tirare avanti, Bisogna pur che il corpo esulti. Ma c'è voluto tanto cuore Per riuscirci ad invecchiare Senza mai diventare adulti. Oh, mio amore, Mio dolce, mio meraviglioso amore, Dall'alba chiara finché il giorno muore Io t'amo ancora, sai, ti amo. E più ci fanno guardia d'onore, Più gli anni angosciano la via. Ma c'è forse un male peggiore Che amarsi con monotonia? O

Salutissimi!

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…e poi spengo, mi ha stufato, la televisione, non trovo mai, sono sempre quelle cose, facciamo un bell’applauso, e tutti che battono le mani, da fare che? e allora esco, prendo su, in macchina, e faccio un giro, no lontano, vado così, purchessia, poi mi fermo e mi mando una cartolina, non mi scrive mai nessuno a me, che invece a me piace la mattina trovare un po’ di posta, e allora mi scrivo, io, da Verrucchio, da Pietracuta, da Montebello, da dove sono, prendo una cartolina, saluti, e sotto uno scarabocchio, però cambio tutte le volte, perché dopo, se no, sempre le stesse parole, dev’essere sempre una cosa nuova, tanti saluti, saluti e baci, salutissimi, saluti cari, un pensiero, un ricordo, arrivederci presto, ma ce n’è tante, di frasi, per cambiare, che i miei dicono: ma chi è questo qui? niente, sono amici, e così mi arrivano queste cartoline, che le tengo anche a conto, le più belle, o se no delle volte faccio qualche telefonata, chiamo i numeri che ci sono nelle prime pagine d

So easy

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Tu adesso mi vedi così una specie di gigante quasi sempre fuori tempo ma comunque tanto più grande di tutti i tuoi sogni messi insieme Invece è tutto molto più semplice -roba che se vuoi te la spiego in un amen - Sono soltanto un uomo come tanti che cerca la rotta senza più ritrovarsi che ha bisogno di una stella per continuare il cammino o per addormentarsi sereno (mt)

Molte cose sull'amore

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Della stanchezza. Della difficoltà di essere semplici. Delle infrastrutture dell'anima. Delle maschere da indossare. Dei ritratti di famiglia tranquillizzanti. Della quiete rassicurante. Delle lacrime da spendere. Dell'immensità di un sentimento. Delle parole spese. Delle parole trattenute. Della fatica. Di come a volte sia complicato prendere la strada più naturale. Di tutte le stelle che ci guidano Di come non sappiamo più farci guidare. Massimo, come sapeva dirlo lui.