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Visualizzazione dei post da aprile, 2019

Così sia (Easter)

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E alla fine, poco prima di andare, spunta Bobo. "Potreste chiamarlo a Bologna" . "Bello. Ma chissà poi se viene. Intanto ascolta" . "Intanto ascolto" Ma poi, vedere qualcuno sparire nella notte è sempre sofferenza. Se quel qualcuno poi dovrebbe restare sempre lì, dopo il cielo che hai toccato. “Ricorda che a quel muro ti avrei potuta inchiodare”. “Eh, ma questo è Lucio, non mi freghi” . “E chi ti frega, a te. Chi ci prova, a fregarti” . “Ciao, grande uomo” . Ciao. Dal grande uomo che si fa minuscolo, nel buio. Che non è mai stato così piccolo, smarrito. Che gli resta un’idea, un profumo, una canzone. E il mistero della resurrezione, come gliel’hanno raccontato. Strana Pasqua, Pasqua solitaria. Buona Pasqua, se deve essere così.

Quello che mi resta

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…come quando freghi tutti, scappi avanti e prendi il volo, ma non puoi gustarne i frutti perché ti ritrovi solo… Stefano Rosso

Oh pà

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Dimmelo se c’è un posto dove ci ritroviamo, che su alla Resistenza è un po’ che non ti vedo e se passo all’ora solita, che sai, non ti fai più vedere, e fa strano, che eri sempre il primo e ti trovavo lì seduto ad aspettare. Dimmelo se ha ragione questa allegra combriccola di spiriti santi ed angeli, che mi assicura che tanto un giorno poi ci si rivede tutti, e cazzo quell’angolo sarà parecchio affollato, mettiti qualcosa che dia nell’occhio come non hai mai fatto, altrimenti sai quanto tempo perdiamo a cercarci? Dimmelo che ripassi prima o poi, che sono dieci anni proprio adesso, in questi giorni, e comincio a pensare che non torni e allora spiegami perché ti sento ancora che mi parli se solo esco un momento dalla fretta di sempre. (mt)

Niente ombrello

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“E così, un giorno vorresti sparire laggiù…” “Sì. Lo sai dove. Proprio in fondo, dove non c’è più terra da camminare, e ti resta davanti soltanto l’oceano”. “Io non riuscirei a viverci, in un posto così” “Ne sei sicuro?” “Ma sì… pensaci. Pensa a certe notti d’inverno. Niente luci, niente voci intorno. Credo che rimpiangerei anche il rumore di una frenata improvvisa” “O la voce metallica dentro l’autobus, che arriva dalla strada” “Esatto. “Prossima fermata, Battiferro…” “Credi che non ci sia luce, in quel posto? Credi che non ci sia vita?” “Poca roba. Mi mancherebbe tutto, di qui…” “Ti mancherebbero le incertezze… le delusioni. Ti mancherebbe quella strada piatta su cui cammini. Niente curve, niente buche, niente sorprese. Niente” “Ah, ricominci. Per te le cose migliori sono sempre fuori. Lontane, inarrivabili” “Sicuro che lo siano?” “Cazzoneso. Io non mi ci metterei, a cercarle. E poi, lo sai che da quelle parti viene sempre a piovere così, all’improvviso?” “Lo s

Anime sole

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Pensavo, in questa notte senza pace come tante, come troppe - quelle in cui la testa frulla idee, passioni, cambiamenti e se li tiene dentro a costo di scoppiare – pensavo che non esiste più il leggendario Trio Roccia quello che quando usciamo di qua, cazzo, torniamo a spaccare il mondo, quello che vaffanculo i cateteri, che adesso si torna a casa. Che adesso Luigi non c’è più, e i silenzi di Nicola mi dicono che anche lui deve essersi incamminato, ma non ho nemmeno la forza di chiedere conferme, per farmi dire che la vita va così Perché poi che amicizia era? Roba di stare stretti su una zattera, a dividersi il niente, le ore grigie, i silenzi Roba di estranei che diventano un commando della vita, una flottiglia, un nulla che sembra tutto. Pensavo che è anche per questo che la notte non finisce più e viaggia così lenta. Che quello che amavo - stare solo - è un'abitudine che adesso mi fa paura. (mt)