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Visualizzazione dei post da aprile, 2022

La stradina delle fate

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  Dentro, c’era sempre una sorpresa. Anche se lo sguardo, il passo, i timori erano sempre gli stessi. Eppure, sempre diversi. Sempre una sorpresa, sì. Come le cose che ti toccano il cuore. Che ti fanno dire “è stata una fortuna, perché siamo miliardi, e un incontro non è mai scontato. Anzi, è una cosa rara, come trovare lo scrigno ai piedi dell’arcobaleno". Poi, la sorpresa vera. Inattesa. Scoprire quello che le persone sono realmente. Scoprire che la gente è piccola, scoprire che è capace di sfruttarti con un sorriso. Che è perfida. Che la stradina delle fate esiste, per la felicità di tua figlia. Ma solo nelle favole.

Ricorrenze

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  Quando ero piccolo, mi vantavo con i compagni di scuola delle elementari del fatto che il giorno del mio onomastico fosse un giorno di festa. Insomma, gli facevo capire che moralmente mi dovevano qualcosa: il tempo del gioco, dell’ozio colorato, della scampagnata fuori porta. Poi l’ho imparato, a chi dovevano quel giorno libero. A chi lo dovevamo, tutti quanti. Ho imparato che “libero” era esattamente la parola da usare, e che una pausa può significare riflessione, non semplicemente ozio. Oggi ho tre volte l’età di tanti ragazzi che hanno scelto di rendere migliore il futuro e che poi quel futuro non hanno potuto viverlo. Non amo la parola guerra, non l’avrei amata neppure allora come non credo l’amassero loro. Non faccio confronti tra quel passato e il presente, ci sono quasi ottant’anni di mezzo ed è come se ci fossero millenni. Quella tragedia del secolo scorso fu chiusa da due lampi nel cielo, dove vennero usate le armi più potenti del momento. Erano due, oggi ce ne sono

Scarriolare

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  Ho scarriolato un bambino in una carriola niente di più bello per lui per me ma quelli che comandano il mondo lo sanno che ci sono cose così? SCARIULÊ O’ scariulê un babin int una cariôla gnint and piò bël par lo par me ma qui chi cmânda e’ mònd il sa ch’u j è dla röba acsè? (Tolmino Baldassari)

Smarrimenti

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Hai perso qualcosa Fosse anche soltanto una storia di corsa e affanno, di cuore che batte frenetico, allegro e pazzo, che racconta quel cappotto che indossi distrattamente ora che è di nuovo primavera. Hai perso qualcosa e non lo sai, nemmeno ti importa. Verrà qualche frammento di sogno a ricordartelo. Ai sogni, sai, non puoi sbarrare la porta, ti prendono di sorpresa e sì, ammettilo, ti rendono la vita meno banale. Hai perso qualcosa e non lo sai. Nemmeno è certo che lo capirai, un giorno, quando quel cappotto sarà liso e la tua vita consumata a cercare una fiamma, un sentiero che forse era proprio lì, davanti, solo da percorrere. Hai perso qualcosa e dai, hai ragione, in fondo chissenefrega. E’ la vita, certo, è la tua vita. Passerai senza lasciare il segno.  

Unità di misura (cronache dal quarto padiglione)

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  Il troppo che ti ho dato. Il poco che sai dare. Il niente che tu vali.

Ipotesi

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  E forse non finiamo all’inferno per quello che facciamo. Finiamo all’inferno per quello che non facciamo. Per le cose che lasciamo a metà. Chuck Palahniuk

Non ho tempo

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Non ho più tempo né voglia di giustificare chi sono. Non ho più tempo per la gente ipocrita. Non ho più tempo per tutto ciò che non ha un’anima. Non ho più tempo da sprecare. Charles Bukowski