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Visualizzazione dei post da maggio, 2018

Promemoria

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Con un gemito che veniva dalla gola, che pulsava, la baciai e volevo divorarla ogni singolo centimetro della sua misteriosa carne ogni parte di quel suo cuore increspato e cavo che le mie dita non avevano ancora nemmeno conosciuto, la sua avida preziosità, l'unico e inimitabile altare delle sue gambe, della pancia, del cuore, i capelli scuri, lei inconsapevole di tutto questo, maledetta, scellerata, gli occhi indifferenti, bellissima. Jack Kerouac, "Maggie Cassidy" (nell'immagine, "Amanti" di Gabriele Scartozzi)

Ognidove

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Serve calma. Serve serenità. Serve equilibrio. Devi stare tranquillo. Devi stare. Devi. E’ che non riesco a fermare i minuti le ore i giorni E’ che non sono padrone del tempo ci impazzisco dietro e non mi abituo a vederlo correre via correre più veloce di me Dovrei essere maturo - quasi vecchio – dovrei avere risposte per ogni mutamento Invece li vedo gli sguardi sconsolati “Ha quella testa lì ormai non gliela cambi, la testa di un bambino” Tutto vero pregi e difetti: pura da farsi male torbida che ti ci perdi  Cerco calma cerco serenità cerco equilibrio Magari su quella collina dove vedi due città dentro una stessa foto dove sei così vicino a tutti che il tuo smarrimento sembra quasi un’allegrìa di primavera Devi stare tranquillo. Devi stare. Devi. (mt)

Fermata provvisoria

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E mi porterò via tutto questo. Le parole e le canzoni - gli impermeabili di Paolo le nuvole di Giorgio i licantropi di Bobo la tromba di Chet e tutto il soul di Zio Marvin- Le inutili scommesse le lacrime che non voglio far vedere e quelle improvvise che arrivano quando intorno è buio e silenzio e mi chiedo la ragione e accidenti la so Il solito cassetto di ricordi da diffondere su social già invecchiati per strappare un ohhh di meraviglia e un pugno di like che ravvivano l’esistenza La mia vita la tua ingarbugliate intrecciate come braccia gambe cuori che soffocano in cerca di un amore che sia nuovo e diverso che sia comenessunaltrocen’è I libri anche che qualcuno un giorno getterà senza più leggerli e c’erano dentro – accidenti - le frasi segnate a matita la chiave di me - ma a chi mai sarebbe poi interessato? – Un passato di gloria un presente in bilico un futuro che niente, non c’è tempo che a pensarlo mi stanco E mi po

In conclusione

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Così, in conclusione, potrei dire che è così che va la vita qui. Bevi un po' di caffè, dormi un poco... E' tutto campato in aria. Specialmente noi che siamo io. (Ted Berrigan) (Nell'immagine, un'opera di Giulia Dall'Olio)

Ammalarsi

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Ci siam detti che l'amore È soltanto malattia E che presto con il tempo Passa e vola via Ci siam detti che l'amore Dà soltanto un po di febbre E che presto si guarisce E non ne resta niente  E così siamo di fronte Al muro dell'indifferenza Che ci evita la gioia Perché porta sofferenza Ma io a guardarti dentro Nel fumo dei tuoi occhi Sento di ammalarmi E sembra di trovarmi In posti mai visti Che importa se ti perdi? E ora tutte 'ste parole E opinioni sulla vita La tua voce è un dolce soffio Che non so più decifrare E fisso le tue labbra Che ho voglia di baciare E poi vedo che capisci Che non stavo ad ascoltare Vorrei chiuder questa bocca E abbracciarti senza dire E poi stringerti più forte E con te vorrei morire Ma io a guardarti dentro Nel fumo dei tuoi occhi Sento di ammalarmi Che sembrano due stelle Di posti mai visti Che importa se ti perdi? Bobo Rondelli – da “Anime Storte”

Bonus Track

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BONUS TRACK (nov 2017-mag 2018) Sono comunque sei mesi in più La tabella di marcia dice che ho lavorato a volte con passione altre con noia che ho scritto una storia da film che ho allenato un maratoneta che ho sentito il cuore infilare sentieri inaspettati che ho ripreso a correre con ginocchia cigolanti che ho visto crescere mio figlio che a volte ho usato parole fuori luogo che a volte ho tenuto dentro parole che bruciavano fino a farmi bruciare che ho raccontato storie che ho scritto un libro su commissione che ancora non ho scritto una riga di quello che mi hanno appena commissionato ma è ancora presto per non dormirci la notte che ho lavorato con quella che una volta si chiamava professionalità senza che questo mi assicuri una rendita tranquilla e tranquille colazioni sull’erba a primavera che ho sentito vibrazioni che non ricordavo senza riuscire a fare uscire le parole che non ho mai dimenticato Sono comunque sei mesi in più