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Visualizzazione dei post da agosto, 2021

Sottili come carta

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  Tutte quelle persone. Cosa fanno? Cosa pensano? Tutti dobbiamo morire, tutti quanti, che circo! Non fosse altro che per questo, dovremmo amarci tutti quanti, e invece no. Siamo terrorizzati e schiacciati dalle banalità, siamo divorati dal nulla. Per imparare non c’è niente di meglio, dopo uno sbaglio, che raccogliere le idee e andare avanti. E invece quasi tutti si fanno prendere dalla paura. Hanno così paura di sbagliare che sbagliano. Sono troppo condizionati, troppo abituati a sentirsi dire quello che devono fare. Prima in famiglia, poi a scuola e per finire nel mondo del lavoro. A volte non hai il tempo di accorgertene. Le cose capitano in pochi secondi. Tutto cambia. Sei vivo. Sei morto. E il mondo va avanti. Siamo sottili come carta. Viviamo sul filo delle percentuali, temporaneamente. E questo è il bello e il brutto, il fattore tempo. E non ci si può fare niente. Puoi startene in cima a una montagna a meditare per decenni e non cambierà una virgola. Puoi cambiare te ste

Caduta libera

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  Oppure si fa come tanti, che un bel giorno tirano fuori il pallottoliere e si mettono a fare calcoli. E perdono smalto, freschezza. E riempiono il loro tempo di menzogne, e le raccontano credendo di essere davvero più furbi, i più furbi di tutti. Diventano cattivi dentro. Allora, senza più anima, si accontentano di attraversarla, la vita.

Potessi essere allegro

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  foto di Daniele Colleoni E dimmi qualcosa, non lasciarmi così. Stasera sono confuso, che voglia di partire… Con due parole in bocca e tanta semplicità , p otessi essere allegro… E dimmi qualcosa, non lasciarmi così, il vento sta passando e lo voglio sentire Affondo le mani nella terra e cerco di non guardare , e non mi sembra vero. Potessi essere allegro, mi urlano nelle orecchie e io mi sento vecchio. Potessi essere allegro con mia figlia in braccio, c he mi tocca la faccia e non mi fa guardare. E dimmi qualcosa, non lasciarmi così , m i sento come un bimbo che non può far pipì. Vorrei rubare senza farmi vedere t utte le facce della gente. E dimmi qualcosa, non lasciarmi così Il vento è già passato, non posso più sentirlo e mi ha lasciato addosso l'odore del cibo e un po' di mare. Potessi essere allegro con uno spinello in bocca , c on le mani in tasca. Potessi essere allegro con una parola sola , c he mi dia calore senza farmi sognare. Potessi es

Mutazioni

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  Quando si è giovani si ha voglia di piangere, quando si è vecchi si ha voglia di morire. Jack Kerouac , “Maggie Cassidy”

Cortile

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  Non lo riconosci il cortile di quando, bambino, cercavi in ogni angolo le cose più piccole e nascoste, quelle a cui ti aggrappavi, le prime certezze. Non lo riconosci, eppure forse è arrivato il momento di ritrovare, davvero, certe cose piccole ma buone, perché il tempo è scaduto per i grandi progetti, le visioni assolute, tutta quella inossidabile speranza. Vedi, il cortile ora è vuoto i ragazzi scoprono nuovi mondi nascosti tra grafiche accattivanti, ci perdono vista e pensieri dentro lo schermo di un pc. Ma tutti quei sogni sono qui, davanti a te, mimetizzati tra quell’erba che nessuno si degna di curare. Un giorno li troveranno per caso, ne faranno frammenti della tua storia. (mt)

Nietzschiana

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  Avvertenza: mai trasformare il “caos” in “caso”, si rischia di diventare oggetto di studio. Frasi ad effetto per cene, approfondimenti, vuoti da riempire. Dai, forza: qualcosa di vostro… E comunque non sempre funziona. Anzi, quasi mai. Le stelle si spengono, tutte.

Dal nostro angolo

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  Ciao. Io ti sto aspettando. Solito posto, come ai vecchi tempi. Era strategico per entrambi, poi è diventato un luogo del cuore, come si dice... Beh, per esempio: non ho più smesso di fare la tessera annuale del circolo, così quando arrivi andiamo a farci la solita tagliatella, e parliamo di tutto o magari di niente. Hai perso smalto, lo so: prima eri sempre tu che aspettavi me, e quando ti chiedevo “da quanto sei qui?” mi rispondevi sempre che eri appena arrivato. Ed ogni volta sapevo che eri lì da una mezz’ora buona. Dai, sbrigati. Che di cose da dirti ne ho. Che ho navigato mari non sempre tranquilli, che ho preso schiaffi dalle onde, che ho imparato a misurare il valore delle persone, e quasi sempre a farmi fregare lo stesso. Esattamente come te, ci sarà un motivo se sono tuo figlio. Un amico di quelli che ormai sento solo su questo cazzo di social, l’altro giorno mi ha scritto: “mi sa che a te ti hanno capito in pochi”. Non sono meglio di altri, sono quello che sono, ma so ch

Forza di gravità

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  Cadono vite dagli aerei in volo. Noi, per sicurezza, diamo un paio di mandate alla serratura di casa, controlliamo che i figli abbiano preso sonno, riaccendiamo il pc per vedere ancora una volta la scena, con i nostri sguardi tormentati, noi che non siamo mai saliti sull’ala di un aereo, costretti inutilmente ad aggrapparci alla vita. E’ tardi, nei salotti tv è l’ora degli approfondimenti. Poi, a luci spente, andremo a mettere al sicuro l’argenteria di casa, che qui dentro mica possiamo occuparci di tutti, abbiamo anche troppi problemi a mantenerci vivi. Intanto, sì, cadono vite dagli aerei in volo. (mt)

Lacrime nella pioggia

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  Mi piace camminare sotto la pioggia. Così nessuno può vedermi piangere. Charlie Chaplin

Giganti e nani - a G.S.

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  Ho incontrato molta gente che si immagina al centro del mondo E’ capitato abbia dato anche l’anima a chi un’anima non l’ha. Succede, restano ferite aperte che certi medici distratti non hanno nemmeno tempo di curare. Avrei dovuto conoscere persone così, invece, che il cuore lo spendono per chi non ha voce, che non si specchiano nelle loro debolezze per farne teoremi, certezze. Dicono che ce ne sia una su mille, forse meno, di persone così. Ma intanto tu c’eri, una risposta al vuoto di chi vive alimentando un ego inutile, preoccupandosi di aver chiuso a chiave la porta del cuore. Combattere soli contro il mondo sbagliato per il mondo stremato, tenere alla larga la vera solitudine che aspetta chi non sa dedicarsi, e alla fine se c’è un dio chiederà conto di mille silenzi, di questo stupido voltarsi, lasciando solo dolore, dando le spalle al dolore. E se c'è, questo dio frettoloso, si farà in quattro per inventare persone come te. (mt)

10 agosto, resoconto

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  Notte inutile. Anima scorticata. Niente stelle cadenti. Solo qualche stella scadente, probabilmente anche scaduta. E cicale che si prendono la scena. Lui lo sapeva perché tanto di stelle nell’aria tranquilla, eccetera. Ma lui aveva mille motivi per cercare dentro un cielo malato, d’estate. Tutto qui, è finita l’era dei girasoli ripiegati nel buio. (mt)

Il solito angolo

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  Ho sessantun anni. Da qui in avanti devo evitare certe botte di nostalgia, tutto giusto, ma lo sguardo indietro voglio ancora buttarlo, accidenti, ci sono momenti che sarebbe un delitto cancellare, me li voglio godere fino in fondo, fino al giorno che verrà, perché sono io che li ho costruiti. Non importa se chi stava lì se ne è dimenticato ognuno si incammina come vuole, nella sua storia, la disegna a sua immagine, sfiga se ne esce una brutta caricatura. Ho sessantun anni e la memoria è tutta la mia ricchezza. Ecco, se me la toglieranno allora sì che mi mancheranno un po’ di pezzi del mosaico, che capirò cosa significa davvero la solitudine. Adesso, vedi, è tutto ancora acceso. Per dire, ne avevo ventuno quando in quell’angolo ci trovavamo a vestire di blues i soliti accordi - cinque, sei al massimo - e riuscivamo a colorare la vita, prima che ci passassero sopra con un rullo di vernice grigia. Mi sembra sia successo un mese fa, che dico, nemmeno, du

Oltre il faro

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  “Lo sapevo che ti avrei trovato qui. In paese ti stanno cercando tutti, lo sai?” “Che cercano a fare? Non servo più a molto…” “Ma non sai quanta gente si sta preoccupando per te” “Motivo? Sono qui, dove dovrei sempre essere. Davanti al mare” “E il problema qual è?” “Nessun problema. Ascolto il mare e il vento” “Bella occupazione. Ma hai mille altre cose da fare” “Le avevo. C’è un tempo per ogni cosa. E il mio tempo sta scadendo” “Balle. Devi solo inventarti un nuovo approdo. Se sai dove vuoi arrivare, trovi la forza di ripartire” “Non ho approdi. Ho visto tutto. Ho provato tutto il bene e tutto il male. Sulla mia pelle”. “E allora, cosa vuoi fare? Credi sia una passeggiata, stare al mondo?” “Che vuoi dire?” “Che è molto più difficile che dargliela su” “Chi ti dice che io voglia farlo? Sei preoccupato per me?” “Se ti lasci morire, hai perso la partita” “Non credo di poterlo fare. Non credo di avere quel tipo di forza” “Ti sembra un gesto di coraggio?” “Non lo so. Io n

Ammazzare un usignolo

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  Quando mio padre mi regalò quel fucile, mi disse: “Spara tutti i colpi che vuoi, contro i bersagli che vuoi, se riesci a colpirli. Ma ricordati che è peccato ammazzare un usignolo. Gli usignoli non fanno niente di male, passano il tempo a cantare per rallegrarci. Non mangiano le sementi nel nostro cortile, non fanno il nido nelle nostre madie, fanno semplicemente cantare il loro cuore per noi. E’ per questo che ammazzare un usignolo è una colpa”. Harper Lee, “To kill a mockingbird”  

In vino veritas (a proposito dei poeti da web)

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  C’è questo tipo, dicono sia un poeta. Io lo vedo più come un catalizzatore di banalità. Raccoglie emozioni, le mixa anche con una certa abnegazione, le butta fuori a raffica. Per lo più, frasi legate all’amore, che tirano parecchio. Infatti pubblica, eccome: ha iniziato con piccole case editrici, ora ha trovato uno spazio (con angolo cottura, immagino) in una cosiddetta “major”. Buon per lui. Invidia? Zero, davvero davvero. Mi ci sono imbattuto, e studio il “caso”. Tutto qui. Gli piace esaltare persone qualunque, convincendole del fatto che sono persone “speciali”. Piace molto agli irrisolti della vita. Quelli che non hanno ancora capito cosa vogliono, ma hanno bisogno di credere che questa sia una forza che li contraddistingue. Quelli che dicono “io non ho niente di speciale”, ma dentro pensano “col cazzo, trovalo un altro unico come me…” Non mi piace denigrare. Non lo faccio nemmeno adesso, bravo lui e come si vende. Wikipedia, che è un po’ la Bibbia di questi tempi derelitt

Occhi negli occhi, meglio

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  Non usare il telefono. La gente non è mai pronta a rispondere. Usa la poesia. Jack Kerouac

Breaking of a wave

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  Un’onda che si infrange non può spiegare tutto il mare. Vladimir Nabokov

Pausa di rifessione

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  Ho saltato fossi. Mio nonno consigliava di aggiungere “per la lunga”. Ho giocato in cortile, quando i cortili erano pieni di voci. Ho guardato mio padre curare una vacca. Per premio, dopo, abbiamo visitato anche due porcilaie. Ho letto Topolino nuovo di zecca per dodici anni in fila. Ogni maledetta domenica. Ho cavalcato la Parilla del nonno. Ho visto il primo mare e si chiamava Adriatico. Ho visto tutti gli altri, qui intorno. E anche diversi più in là. E anche un paio di oceani, ora che ci penso. Ho un paese greco in cui nascondermi, ma se dico dov’è arriva il mondo. Zitto, allora. Ho visto il piccolo passo per un uomo, grande per l’umanità. Dentro una tv in bianco e nero, seduto scomodo. Ho messo Barbara Ann e Vivrò nel mangiadischi della Giulietta Spider. Rossa, come il cuore di mio padre. Ho vinto la battaglia tra Grattacielo e Findomus, perdite contenute. Ho aspettato che mio padre tornasse. Ho sofferto per mia madre che aspettava. Ho imparato a leggere a tr

Anniversario

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  Niente. E poco altro. La passione che si fa dolore, fiumi di parole dette e scritte, improvvisamente inutili. Che basta azzeccare un titolo secco, incisivo, e dei tuoi pensieri, del ritmo del cuore, della tua collezione di vite resterà appena l’ombra. Solo sangue che sgorga da un ricordo, mille gesti da insacchettare, da far sparire con una fretta malata. Verrà, verrà il giorno in cui racconteranno il bello del tuo vivere – magari non ti aspettare statue equestri, che quelle si dedicano ai generali, ai condottieri, insomma a gente che fa guerre più serie, che sparge il suo sangue in favore di telecamere -. A chi può interessare quel tuo rivolo che quasi non sporca, o tutto il vuoto che ti hanno gettato addosso, o se ancora ti stupisci di chi ammazza col sorriso? Niente. E poco altro. Verrà il giorno, tranquillo, non stare in guardia ad aspettarlo. Impara che non arriva mai quando dovrebbe, che la vita è solo un cielo capovolto. E non cadono ne

Voltati

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  Voltati senza dar peso come si fa quando i pensieri nell'aria scivolano via voltati per abitudine lenta senza senso come quelle donne che per strada girano la testa per un uomo in casa o sulla porta voltati per simpatia d'un rumore lontano o d'una rondine su nel cielo stravolta voltati senza sapere per volontà d'un qualche pensiero bizzarro o per bugia voltati per ritornare. Franco Loi

Abbi pazienza

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  Devi stare tranquillo. Abbi pazienza. Sarebbe facile, se non avessi fatto quel conto, proprio io che ai conti non sono mai stato abituato. Basta una calcolatrice: meno di settemila giorni - esattamente 6935, se non ho perso qualche frammento di bisestile per strada - e se tutto andrà bene, il che non è scritto, avrò ottanta anni. Niente di grave, ma capisci che la pazienza di qui in avanti non potrà essere il mio forte. Perché ho mille sapori da provare, e non mi basterà il tempo, mille viaggi impossibili, mille libri che resteranno sconosciuti. E non avrò un’altra occasione, non si riparte dal via, nemmeno se si finisce sulla casella sbagliata. Non è ancora sera, vedi, ma è pomeriggio tardi, e questa non è frenesia, soltanto vita che ogni giorno diventa più preziosa. Devi stare tranquillo. Abbi pazienza. Puttanate. Un lusso che può sprecare chi della vita non sa che farsene, o ancora non lo ha capito. Se tutto andrà bene, il che non è scritto, p