Pausa di rifessione


 

Ho saltato fossi.
Mio nonno consigliava di aggiungere “per la lunga”.
Ho giocato in cortile, quando i cortili erano pieni di voci.
Ho guardato mio padre curare una vacca.
Per premio, dopo, abbiamo visitato anche due porcilaie.
Ho letto Topolino nuovo di zecca per dodici anni in fila.
Ogni maledetta domenica.
Ho cavalcato la Parilla del nonno.
Ho visto il primo mare e si chiamava Adriatico.
Ho visto tutti gli altri, qui intorno. E anche diversi più in là.
E anche un paio di oceani, ora che ci penso.
Ho un paese greco in cui nascondermi, ma se dico dov’è arriva il mondo.
Zitto, allora.
Ho visto il piccolo passo per un uomo, grande per l’umanità.
Dentro una tv in bianco e nero, seduto scomodo.
Ho messo Barbara Ann e Vivrò nel mangiadischi della Giulietta Spider.
Rossa, come il cuore di mio padre.
Ho vinto la battaglia tra Grattacielo e Findomus, perdite contenute.
Ho aspettato che mio padre tornasse.
Ho sofferto per mia madre che aspettava.
Ho imparato a leggere a tre anni.
Ho imparato a capire qualche anno più tardi.
Ho fondato una squadra di calcio, ma facevo pena
Mi hanno eletto capitano non giocatore dopo un mese.
Dice che facevo spogliatoio.
Ho corso chilometri e chilometri. E qui andava tutto molto meglio.
Ho nuotato in mare aperto, ascoltando le onde quando parlano.
Hanno sempre qualcosa di interessante da raccontare.
Ho collezionato libri. Li ho letti (quasi) tutti.
Ho regalato libri. Ho perso libri nelle case dove ho amato.
Ho scoperto Nino Pedretti e la sua banda di poeti.
Ho chiuso il giornale anche dopo mezzanotte.
Ho scritto e scritto.
Inutile fare i finti modesti. Ho sperato mi leggessero.
Ho sognato che Jack Kerouac mi passava un po’ della sua dolcezza.
Ho fumato spinelli, ma niente paura ma’, non avevo ancora la patente.
Ho bevuto con moderazione.
Ho bevuto per disperazione.
Ho bevuto senza convinzione.
Ho smesso di bere, non posso smettere di fumare.
Perché non  fumo. Sigarette, intendo.
Ho visto Gregory Corso uscire dalla porta di fronte in via Maifredi.
Ho promesso di leggere meno beat generation, poi ho capito che era vero.
Ho studiato tanto per riuscire a dirgli “beh, ti piace Bologna?”
Era meglio se mi trovavo subito un lavoro.
Ho capito che ha ragione Big Lebowski.
Qualche strike, qualche palla persa, e questo è tutto.
Ho in ballo una serata per rivedere “La finestra sul cortile” e “Big Wednesday”.
Ah, e “To Kill a Mockingbird”, che mi rese un bambino migliore.
Uno in fila all’altro.
Ho scritto sui giornali per cambiare il mondo.
Alla fine, il mondo è cambiato: i giornali muoiono.
Ho scritto libri. Se vi dico i titoli, non li leggete comunque.
Quindi, risparmio la fatica.
Ho fatto tutta la trafila.
Bimbo ragazzo uomo marito padre amante.
Fratello no, sono figlio unico.
Ho visto la curiosità crescere sugli occhi di mio figlio.
E’ bello.
Ho visto la morte spegnere gli occhi di mio padre.
Ho avuto paura di vederlo morire.
Sono stato un vigliacco.
Ho amato con tutto il cuore. Lo hanno inscatolato.
E’ finito nell’indifferenziata, andava messo nell’organico.
Ho avuto un tumore, però endocrino. Capita a uno su mille.
Per dire che non mi sono fatto mancare niente.
Ho passato un mese in ospedale e guardate qua, non sono bellissimo?
Ho fatto un frontale con la vita. Uscito indenne.
Correggo: nessun danno in superficie. Salvate le apparenze.
Ho conosciuto Fabio che avevo quattordici anni.
Ho letto tutte le sue poesie, e lui qualcuna delle mie.
Le avrebbe lette tutte, ma ogni due ne getto una.
Ho cercato di ascoltare anche i suoi silenzi.
Ho promesso che venerdì usciamo a cena.
E questa vita che se vuoi non ti allontana è il senso di tutto.
Ho capito che devo rifugiarmi nelle cose piccole ma buone.
Lo diceva Ray Carver.
Nelle cose grandi alla fine disperdi il tuo cuore.
Lo senti battere all’impazzata senza trovare più la direzione.
Ho voglia di sedermi su una spiaggia di notte, davanti al mare.
Lasciare che le onde facciano il resto. O non facciano niente.
Ho voglia di respirare pulito.
Sono un uomo qualunque, ma questa è la mia vita.
Altre non ne potevo raccontare.
In così poco tempo, poi.

(mt)

 


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