In vino veritas (a proposito dei poeti da web)
C’è questo tipo, dicono sia un poeta. Io lo vedo più come
un catalizzatore di banalità. Raccoglie emozioni, le mixa anche con una certa
abnegazione, le butta fuori a raffica. Per lo più, frasi legate all’amore, che
tirano parecchio. Infatti pubblica, eccome: ha iniziato con piccole case editrici,
ora ha trovato uno spazio (con angolo cottura, immagino) in una cosiddetta “major”.
Buon per lui. Invidia? Zero, davvero davvero.
Mi ci sono imbattuto, e studio il “caso”. Tutto qui.
Gli piace esaltare persone qualunque, convincendole del fatto che sono persone “speciali”.
Piace molto agli irrisolti della vita. Quelli che non hanno ancora capito cosa
vogliono, ma hanno bisogno di credere che questa sia una forza che li
contraddistingue. Quelli che dicono “io non ho niente di speciale”, ma dentro
pensano “col cazzo, trovalo un altro unico come me…”
Non mi piace denigrare. Non lo faccio nemmeno adesso,
bravo lui e come si vende. Wikipedia, che è un po’ la Bibbia di questi tempi
derelitti, dice che è “uno dei poeti più seguiti del web”. E abbiamo detto
tutto.
Non mi piace denigrare, e per riuscirci appena appena, ma senza ferire, ho
bisogno di darci dentro col vino. Bene, allora è arrivato il momento.
Perché ho letto una roba
così:
“Neppure un passo indietro. Per nessuno, mai”.
Bene, auguri a chi ti ascolterà. Invecchiare pensando alle occasioni perdute,
non è ancora specialità olimpica.
E poi ho letto una roba così:
“Per sempre sta a significare: da questo preciso istante, per tutti i giorni
che verranno. Ininterrottamente, senza fine né limiti nel tempo. Credimi. È
veramente tanta tanta roba”.
E mi son detto: vabbè, se ci metti dentro “tanta roba” hai vinto.
Prendo su i miei quattro stracci, e vado.
Goditi la multinazionale dell’editoria. Goditi i soldi, goditi la vita. Goditi
questo amore raccontato per spot. Conosco gente che ci va in estasi. Davvero,
ne conosco. Hai ragione tu, hanno ragione loro.
Viva Boris Vian, viva Jack Kerouac, viva
Ray Carver, viva Nino Pedretti. Viva la poesia.
Te, credimi, sei un’altra roba.
Te la smetti? Ma va, ho appena cominciato.
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