Lasciami andare


 

Non sono venuto per salutare
che io non lo conosco
il tono giusto del saluto,
e nemmeno le parole
per la circostanza,
e dove mettere le mani,
dove guardare,
quale muro della stanza
guardare.
Non sono venuto per salutare

Non sono venuto per salutare,
perché io non lo capisco
il tempo giusto del saluto,
che trova le parole
e nega la distanza,
e poi libera le mani
e lascia guardare
di là del muro di una stanza.
Guardare.
Non sono venuto per salutare

Non torneremo mai
sui nostri passi mai
Non ci sarà mai posto
neanche di nascosto
nei giorni andati, mai

Non torneremo più,
nemmeno ricordare
che è sempre troppo tardi
Il tempo dei ricordi
e niente fa tornare.
Lasciami andare

Non sono venuto per salutare
Però adesso lo riconosco
il tempo giusto del saluto.
E conosco le parole
per la circostanza,
e posso stringere le mani.
Posso guardare
qualunque muro di una stanza.
Guardare

Non torneremo mai
sui nostri passi, mai.
Non ci sarà mai posto
neanche di nascosto nei giorni andati, mai

Non torneremo più
e forse a ricordare,
ma è sempre troppo tardi
il tempo dei ricordi
e niente fa tornare.
Lasciami andare
Lasciami andare
Lasciami andare


Gianmaria Testa




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