Cambi di ritmo

 


E’ che il cuore a volte non dà segnali.
Tira certe piccole crepe
che nemmeno un orafo, uno di quelli
abituati a vedere graffi sui diamanti.
E l’affanno non è nelle scale
fatte di corsa. Arriva di sera,
dentro una canzone, nella frase
di una poesia letta cento volte.
Ma quella volta è di troppo, arrivano
strane lacrime nella solitudine,
una fatica dentro a un ricordo,
un bisogno di aria pulita.

Il cuore è un dannato meccanismo
che ti porta a camminare cieco
su un crinale, nella tempesta,
e hanno voglia a dirti
che non avresti dovuto mettere
il naso fuori di casa, abbandonare
tutto quel calore, tutta
quella sicurezza. Ma è stato lui,
è stato proprio il cuore
a dirti di prendere la tua strada,
e adesso è lui che cigola, e pesa
da non riuscire a portartelo dietro.
E vorresti liberartene, ma poi
come si fa? Hai appena scoperto
che è fragile come un bambino,
che ti ha fregato quando faceva di tutto
per sembrarti indistruttibile.

(mt)


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