Aspettando

 


Ho sessanta anni, ma sono un baro: in realtà, ne faccio sessantuno tra cinque mesi. Non ho segreti: ho avuto un tumore, e sarà stato anche endocrino ma vi assicuro che quando qualcuno ti dice "cazzo, c'è", hai quell'attimo in cui la testa si riempie di pensieri alla rinfusa, e vedi il passato, il presente, i libri ancora da leggere e le cose ancora da fare, tuo figlio che cresce, le cazzate che hai fatto e quelle di cui non ti sei pentito e nemmeno ti sembra il caso. Non vedi il futuro, ma non per scoramento: è che non c'è proprio tempo, devi vivere il presente, prepararti a scacciare la bestiola dannata dal corpo, ascoltare chi ti spiega le cose con tatto e chi te le spiattella davanti senza pensare agli effetti sulla mente.

Oggi ho visto un bel post, confezionato per invitare gli scettici a vaccinarsi. Una bella idea. Ma mi domando che deve fare uno che scettico non è. Cioè, ho sessant'anni (ma sono sessantuno), ho quel passato lì che ogni tanto mi si riaffaccia nei sogni, e insomma io sono qui, pronto per farlo 'sto vaccino. Lo so che non mi renderà immortale, non inseguo neppure una noiosa immortalità (che magari non la sfrutterei nemmeno per prendere in mano tutti i libri che ancora mi ero ripromesso di leggere), ma insomma, eccomi qui. Solo che il vaccino, boh.

Ecco. E' in questi momenti che vorrei che tutti remassero nella stessa direzione, che chi ha studiato queste cose (io ero a Lettere, dispiaciuto di non aver scelto il Dams come il mio amico Fabio) evitasse certe discutibili passerelle in tv, che mi si evitassero certe scene pietose dove il Professor Coso alza la voce per smerdare il Dottor Tale (che poi si ritrovano insieme alla cassa, a ritirare il cachet). Vorrei che il vaccino non fosse l'ennesima occasione per aggiustare bilanci, per arricchire pochi e far nuotare nel fango troppi. Pensa te, vorrei anche (blasfemia!) che fosse un impegno a cui le grandi case farmaceutiche si dedicassero senza ragionare di ritorni economici, perché qui la posta in palio è un'altra: che te ne fai di diventare il più ricco, se alla fine tutto va a rotoli, compresa la tua idea di ricchezza?

Perché è anche per questo che siamo travolti da una pandemia: perché viviamo questo pianeta come fosse l'orto di guerra, sfruttando e saccheggiando, fottendocene del prossimo e delle generazioni che verranno. No no, tranquilli: niente castigo divino, non c'è bisogno di un dio a farci del male quando ci arrangiamo benissimo da soli.

Insomma, tutto qui. Io aspetto. Guardo lo spot che dice che bisogna vaccinarsi, annuisco, do di gomito al nessuno che mi sta accanto. Poi mi guardo intorno e non posso far altro che aspettare. Come quasi tutti noi.


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