Che faccia bella

 


Festeggiare.
Un’assenza, un vuoto.
Una caduta o una rinascita.
Una vigliaccheria
grande come la vita, la più grande
di una vita.

Festeggiare.
Ripercorrendo strade, sedendo
a un tavolino, proprio quello.
Cercando gli stessi posti
per sentirsi altrove.
Che cinque anni sono preziosi,
buttarli via è criminale, un dolore
solo a pensare a quanta vita
bruciata.

Una finestra, una collina,
un coloratissimo vuoto,
un’onda perfida che si trascina,
che trascina nel suo male.
Cinque anni oggi, la faccia bella
se non altro ha imparato
a diffidare
dalle imitazioni d’amore.

E’ poco, è niente?
E’ un bel po’ di vita accartocciata,
smarrita, irrecuperabile.
E’ l’occasione
per perdersi in un vino
non banale, questa volta.


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