Casualmente

 


Così lui aveva scritto
tutte quelle parole per lei
e gliele aveva consegnate
in copia unica. Si era sentita
importante, ci si era
addirittura commossa
ma poi, si sa come vanno
le cose, come va la vita,
diverso tempo dopo
aveva fatto pulizia di tutto.
Insomma aveva deciso
che ripartire significa cancellare,
dimenticare ogni cosa,
ogni momento, ogni volto.

E’ stato quando poi lei ha frugato
dentro quell’armadietto
durante un turno di notte,
mica per nostalgia, figuriamoci,
solo perché non le veniva in mente
una ricorrenza, una data,
quasi per scommessa.
Per un attimo,
ma meno, molto meno di un secondo,
ha avuto quella sensazione,
di aver messo da parte distrattamente
anche qualcosa di sé, di quando era stata
diversa, prima di tornare
una mestierante della vita.

Allora ha pensato quando mi ricapita
che le parole escano da un’anima
e mi finiscano addosso? Ha spostato
qualche camice, uno stetoscopio,
vecchi documenti. Ma niente,
era come se quelle parole
non ci fossero mai state, perché poi
le parole fan presto a tornare polvere.
Dopo ha suonato il cercapersone,
un’emergenza in reparto e amen.
Anche stanotte non si dorme,
ha detto tra sé e sé.

(mt)



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