Dirittura d'arrivo

 


Che ti resta da fare?
Spegnere la luce in studio,
dar da mangiare al gatto,
dare un’occhiata oltre i vetri
per capire come fa la nebbia
ad avvolgere tutto all’improvviso
senza farsi annunciare.

E poi rivederli tutti
i momenti, gli sguardi
di un altro anno da dimenticare.
L’amico con quel cappotto lungo
buono per nasconderci il pugnale.
La stella da inseguire per essere certi
di ritrovarsi nel posto sbagliato
nel momento in cui tutto è stato deciso.
Il dottor Stranamore col suo trolley,
di ritorno dall’ennesima distrazione
nel Paese della Leggerezza,
dove si trova sempre il tempo per qualcuno.
Le pacche sulle spalle che servono
a farti sentire un po’ più solo.

Che ti resta da fare?
Mettere in tavola un po’ di formaggio
fresco, con le noci e il vino rosso,
dare un’occhiata all’agenda, fingendo
che sia piena di appunti ed impegni,
strappare l’ultimo foglietto al calendario,
dirti ancora una volta che adesso cambia tutto,
che troverai gente giusta
che sarà bello chiacchierarci insieme
che domani, beh, domani sta arrivando,
e se non è una cazzo di buona notizia questa
cos’altro pretendi dalla vita?

Credimi, fatti un caffè e mettiti comodo,
che tra poco fa buio, non farti
trovare impreparato a questo domani
che sembra la fotocopia di ieri, di oggi,
eppure vedi? E’ tutto un altro anno.

(mt)


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