Fuori posto, solito posto

 


“Lo sapevo che ti avrei trovato qui”
“Hai scommesso? Che si vinceva?”
“Non fare il cretino. Sai che mi preoccupi, a volte?”
“Perché? Non mi hai visto alla presentazione? Hai visto che roba? Citazioni, acrobazie con le parole, risate aperte”
“Già, molto aperte…”
“E non va bene?”
“Sì, sì… va bene…”
“Dai allora, fatti un giro di questo rosso…”
“Senti…”
“Eccomi, che c’è?”
“Cosa c’è dietro tutti quei sorrisi?”
“Oltre, dici? O dopo?”
“Fai tu…”
“Vuoi saperlo davvero? E’ una roba strana, sai…”
“Perché strana?”
“Perché adesso ho bisogno di stare immerso in cose così. Avere molto da fare. E’ come perdersi, capisci? Aiuta ad andare avanti. Ma improvvisamente, e quasi allo stesso tempo..”
“Allo stesso tempo?”
“Niente. Ho bisogno di mollare tutto e scappare qui”
“E’ un’altra situazione. Dal rumore al silenzio, dalla luce al buio. Non c’è nessuno, qui”
“Proprio questo, cerco. Essere qui, con nessuno. Insieme a nessuno…”
“Per?...”
“Non lo so. Per scavare dentro. Per ricordare le cose migliori. Di chiunque”
“Non mi dirai che hai conosciuto solo gente in gamba…”
“Anche i peggiori hanno fatto cose migliori”
“E cerchi quelle? Vivi nel passato?”
“No, cerco di andare avanti, di battermi. Certi giorni è un inferno, una fatica. Mi sento come ricacciato indietro. Così, a volte ho bisogno di perdermi…”
“Come adesso?”
“Come adesso. Metto in fila le cose che ho perso, che sono scivolate via, che sono scappate via senza lasciare un avviso attaccato alla porta. E le ritrovo tutte qui. I gesti, le parole, gli sguardi. Sai, ho una memoria di ferro…”
“Sai cosa dicono di te?”
“Cosa?”
“Che ultimamente sei triste. Invece io penso che sia diverso”
“Cosa sono?”
“Tu non sei triste. Sei malinconico. C’è una differenza abissale. Nella tristezza affoghi, nella malinconia ti ci immergi”
“E ci nuoto…”
“Ci nuoti, sì. Bracciate lente, calibrando il respiro. Il ritmo giusto”
“Ho bisogno di tutto questo silenzio, adesso”
“Va bene, allora ti lascio solo…”
“Puoi restare. Puoi metterti a sfogliare i tuoi pensieri. Si può stare anche in due, dentro al silenzio”
“E’ così bello?”
“E’ che se non ti fermi ogni tanto, per qualche attimo, tutto svanisce. Come avere le tasche bucate. E io non voglio perdere niente”.
“Nemmeno il dolore?”
“Niente. Più niente. E’ la mia vita, chi me ne ridà un’altra?”


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