Verso dove

 


A salvarmi dal dolore.
A salvarmi dalle voragini.
A salvarmi dal niente intorno.
A salvarmi dalle diagnosi.
A salvarmi dalle recidive.
A salvarmi dai luminari e dalle loro parcelle.
A salvarmi dalla fottuta paura.
A salvarmi dalla guerra.
A salvarmi dai guerrafondai.
A salvarmi dagli opinionisti.
A salvarmi dalle immagini della tv.

A salvarmi da chi non ha rimorsi.
A salvarmi da chi dimentica.
A salvarmi dalla gente brutta.
A salvarmi da quella appena appena accettabile.
A salvarmi da chi finge di sorprendersi.
A salvarmi da chi finge di spaventarsi.
A salvarmi da chi salva solo sé stesso.
A salvarmi da chi affonda il coltello.
A salvarmi da chi lo fa a tradimento.
A salvarmi da chi non ha vergogna.

A salvarmi dagli psicolabili.
A salvarmi dagli irrisolti.
A salvarmi dal tempo buttato via.
A salvarmi da certi medici fuori servizio.
A salvarmi da ogni tipo di anestetico.
A salvarmi da chi invecchia male.
A salvarmi da chi legge poeti improponibili.
A salvarmi da chi li frequenta.
A salvarmi da chi scrive undici poesie al giorno.
A salvarmi da chi misura la poesia in likes.
A salvarmi dalla brutta musica.
A salvarmi soprattutto dalla mia.

A salvarmi dal prossimo inverno.
A salvarmi dalla paura che non arrivi.
A salvarmi da Dio.
A salvarmi dalle litanìe.
A salvarmi da chi santifica le feste.
A salvarmi dalle santissime ipocrisie.
A salvarmi da chi vuole salvarmi.
A salvarmi dai pianti di coccodrillo.
A salvarmi dalle abitudini.
A salvarmi dalle consuetudini.
A salvarmi dalle piccole cose di pessimo gusto.
A salvarmi dal modus operandi.
A salvarmi dalla “resilienza”.
A salvarmi dai “tanta roba”.

A salvarmi dal vino cattivo.
A salvarmi dalle opere buone.
A salvarmi dalle maledizioni.
A salvarmi dai poeti maledetti
che nove volte su dieci hanno ragione.
A salvarmi da tutto
e da tutto il resto.

A salvarmi da questo
inopportuno me.

(mt)


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