Ritorni

 


Pare che sia di nuovo primavera.
Ci sono indizi precisi. Alberi
colorati di bianco, risate
di bimbi immersi nel verde
al parco giochi.

Ci sono le solite storie
che si rincorrono. Gente meravigliosa
e gente improponibile,
inutili maestri di vita, vagabondi
del Dharma, impotenti cronici
con scintillanti macchine da guerra.
Insomma,
verità e bugie, proprio come
pochi giorni fa, quando faceva freddo.

Domenica magari andiamo al mare.
Troveremo le cose di sempre: passi
strascicati sulla riva, odore
di frittura che sporca il respiro
dal ristorante sulla spiaggia,
dove annaffiano i pensieri
col solito bianco della casa.
E magari un pupazzo
senza più forma, perché qualcuno
ci è arrivato proprio a un passo
da quella riva,
ma questo mare che adesso
ci sembra amico
non ha avuto tempo né voglia
di proteggerlo.

Non è cambiato quasi niente.
Anche la nostra distrazione
assomiglia sempre a sé stessa.
Camminiamo
in questa vita di specchi,
spacciando per unica ogni azione,
ogni frase, anche
la più banale. Siamo gli eroi
del vuoto che ci insegue.

Era bello sorprendersi,
incazzarsi, in qualche modo
vergognarsi.
Da qualche parte
dobbiamo pure esserci persi,
ma vai a sapere, è passato
troppo tempo. Però dà sicurezza
togliere la giacca,
farsi stecchire dal sole,
e raccontarsi allegramente
che la primavera torna sempre.

mt


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