Incroci. Ancora.

 


“Ciao, cuore grande”.
“Ci credi davvero?”
“Credo in tutto quello che dico”
“Non ti manca la sicurezza, vedo. Una cosa nuova…”
“Dovrei vergognarmi? Non ho niente di cui vergognarmi”
“Sicura?”
“Sei tu che volevi sentirti dire le cose che volevi..”
“Le dici spesso queste cazzate? Servono a te, vero?”
“Io te l’avevo detto…”
“Vuoi che ti legga quello che hai scritto fino a ieri?”
“Scusa se non mi sono fatta capire”
“Non è che non ti sei fatta capire. Hai proprio mentito. Il male è questo, solo questo”
“Quando avrei mentito?”
“Tante cose. Troveremo il tempo per noi. Ma peggio, anche peggio”
“Non ho mai detto bugie”
“Cose come: Non lasciarmi, ti prego. E’ scritto qui, guarda. Non è una bugia? Non ci credo alla storia del cuore grande”
“Credi a quello che vuoi”
“Dà gusto, ferire un cuore grande? Ti ha fatto così male da aver bisogno di farne di più?”
“Ti ho chiesto scusa…”
“Riascoltati. Non credi alle tue stesse scuse. Non credi a una parola di quello che stai dicendo. Sei senza peccato, l’hai detto tu”
“Perché ci credo”
“Allora c’è una sola chiave di lettura”
“Sentiamola”
“Sei una merda. Tutto qui”
“Ecco…”
“Ecco, sì. Non sarai mai altro. Peccato per te, c’è una vita migliore da vivere”
“La vivrò”
“Forse tu, può anche darsi. Non mi stupirei, il mondo è fatto per la gente come te. Ma non chi ti avrà vicino. Tu sei dolore. Tu sarai sempre, soltanto dolore”

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