Ai margini


 

Qui non potremo mai giocare
con la luce del sole negli occhi.
E’ come se i muri
si stringessero intorno, diventassero
ogni giorno più alti,
incombenti. Qualcuno ha passato
il cemento sui fiori
senza nemmeno raccoglierli.

Qui le finestre sono soltanto
vetri destinati a rompersi,
come le nostre vite, e anche i cani
in quello sputo di giardino
sembrano piangere, quando abbaiano.

Qui non c’è amore da raccontare,
non c’è storia da scrivere. Siamo uguali
nel nostro assonnato rancore
che non fa più nemmeno male,
calciamo i palloni rasoterra
perché farli volare ci costa fatica.

Laggiù c’è un cancello arrugginito
aperto sul niente, ma non abbiamo
neanche più la forza (il coraggio?)
di sentirci curiosi.

mt


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