Nottetempo
Così stanotte sei tornato all’improvviso, senza bisogno di festeggiare anniversari, senza preavviso. Sono giorni di sogni continui, da qualche parte ho letto che significa sonno spezzato, tedioso, incattivito. Ma chissà. So solo che ero felice di vederti, e anche tu avevi quel tipo di sorriso, sai quando si dice “l’ho visto proprio contento”. Allora quell’abbraccio ci è venuto naturale, stretto che sembrava vero. Oh, ma dimmi: quante volte ci eravamo abbracciati così, né padre né figlio, ben altro che amici, semplicemente un unico leggerissimo sentire? Poi le solite cose: quanto tempo, come te la passi, vedi di non sparire così a lungo. E quella domanda: che fai della tua vita? Provo a tenerla accesa, ti ho risposto. Banale, ma mi hai preso in contropiede, stavolta. Poi all’improvviso sei sparito, ma niente luci celesti, solo gente nuova e sconosciuta tutto intorno. I soliti bene informati mi dicono che fa parte del gioco, che non esiste un fina