Sempre noi


 

Un altro anno.
Sarebbero novantaquattro, pensa te. E invece manchi da diciassette.
Ma tutte le volte che ti cerco, ci sei.
Ci sei sempre stato, anche quando non c’eri.
E succedeva spesso.
E un po’ alla volta, con quel tenero senso di colpa, hai provato a spiegarmi perché tante volte non avevi potuto esserci.
E un po’ alla volta ho capito. Che la vita non è una linea retta, che nessun manuale te la insegna.
Un cammino accidentato. La tua, la mia.
In qualche modo cercavi di scusarti. Non ce n’è mai stato bisogno.
Perché ti assomiglio, da sempre.
In fondo, cosa c’è di meglio che essere spiriti liberi?
Ci siamo detti molte cose, e nei silenzi ce ne siamo detti altre che non avevano bisogno di parole.
Sono venuto su così. Bene, male, chissà. Ma fa parte del dono.
E alla fine ancora ti cerco. Il dono è quello.
Ancora mi rispondi, in qualche modo.
Si passa, si va, perché è naturale. Ma in fondo si resta, anche solo in un pensiero.
Vuoi ridere? Oggi OldTaroz sono diventato io.
Non ti sembra vero che ti abbia rubato il mestiere.
Riposati e non ti affannare. Non hai bisogno di dar prova di te.
Quello che è fatto, è fatto. E tu ci sei.
Buon compleanno, vecchio mio. 


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