Io ti racconto

 


Io ti racconto lo squallore di una vita vissuta a ore,
di gente che non sa più far l'amore.
Ti dico la malinconia di vivere in periferia,
del tempo grigio che ci porta via.
Io ti racconto la mia vita, il mio passato e il mio presente,
anche se a te, lo so, non importa niente.

Io ti racconto settimane fatte di angosce sovraumane,
vita e tormenti di persone strane.
E di domeniche feroci passate ad ascoltar le voci
di amici reclutati in pizzeria.
Io ti racconto tanta gente che vive e non capisce niente,
alla ricerca di un po' d'allegria

Io ti racconto il Carnevale, la festa che finisce male,
le falsità di una città industriale.
Io ti racconto il sogno strano di inseguire con la mano
un orizzonte sempre più lontano.
Io ti racconto la nevrosi di vivere con gli occhi chiusi
alla ricerca di una compagnia.

Ti dico la disperazione di chi non trova l'occasione
per consumare un giorno da leone;
di chi trascina la sua vita, in una mediocrità infinita
con quattro soldi stretti tra le dita.
Io ti racconto la pazzia che si compra in chiesa o in drogheria,
un po' di vino, un po' di religione

Ma tu che ascolti una canzone
lo sai che cos'è una prigione?
Lo sai a che cosa serve una stazione?
Lo sai che cosa è una guerra?
E quante ce ne sono in terra?
A cosa può servire una chitarra?
Lo sai che siamo tutti morti e non ce ne siamo neanche accorti,
e continuiamo a dire, "Così sia"

Claudio Lolli

(immagine di Andrea Ottaviani)




 


Commenti

Post popolari in questo blog

Bonatti, un grande italiano

Lacedelli, antieroe nella leggenda

Perché vivo