Rosso di sera...

 



Credo che potrei accettare i quotidiani elenchi di vittime e curve se fossero accompagnati dalla precisazione che nessun lungimirante statista è in grado di superare il problema dei brevetti, così necessari alle leggi di mercato ma così fuori luogo durante una pandemia. O probabilmente, non è interessato all’argomento, magari perché non vuole disturbare…
Quindi, non mi interessa ricevere le scuse da chi si ammassa in un parco perché ha quella testa lì, ma le pretenderei da chi amministra puntando il dito su pochi coglioni ma evitando di toccare problematiche ben più profonde.

Ogni giorno mi deprimono le storie di chi muore per questo cancro di virus, ma so anche che siamo qui ad aspettare, salutando il miglior offerente che ha fatto la seconda dose. I virus, adesso, li hanno trovati. Ma ci sono liste di prenotazione, Paesi ricchi e Paesi poveri, anziani o persone debilitate che interessano per far numero o perché la loro vita è una storia da raccontare, magari finita male. Quindi, eccoci qui, in fila con in mano il nostro biglietto della lotteria.

No no, tranquili, non è Che Guevara che vi parla. Sono sempre io, solo un po’ più scoglionato e francamente demoralizzato. Alla fine, è solo il mondo che si è spostato. Non mi importa se a destra o dove. In fondo a destra, nel mio immaginario, c’è sempre stato solo il cesso.
Ed in effetti, un mondo organizzato così è davvero un cesso.

 


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