Anno nuovo
Un poeta vive sotto i ponti vive sotto le bombe vive a stento e di stenti e viaggia ogni giorno e quasi ogni notte e lo fa a piedi se proprio non ha in tasca biglietti per il flixbus, né soldi per comprarli e quando i piedi si gonfiano si ferma su un prato e viaggia aprendo la scatola dei sogni ed è così che impara le vite degli altri, divorando chilometri. Un poeta ha la sua isola del cuore il suo lampione preferito i suoi benedetti angoli di noia e alza la voce quando vede un barcone che naufraga un bambino che trema di freddo nell’inferno della guerra un vecchio che ha dimenticato il nome dei figli E alza la voce anche quando quella voce è sussurro tra mille sguardi che sfiorano senza fermarsi Ma poi a volte succede quello che ci piace chiamare magìa - un’anima che frena, accosta e allora nasce un poeta da un vecchio poeta, e il mondo è appena appena meno povero - E forse è tutto qui il senso di questo trascinare la vita di questo fret...